Su Vinous menzione di Antonio Galloni per Pagliarese Chianti Classico 2015: “Pagliarese, a new wine from the team at Fèlsina, is a super classic Chianti Classico that incorporates dollops of Canaiolo, Mammolo and Colorino to complement Sangiovese and is aged cask. The debut 2015 is stellar, and the 2016 is right behind it.“.

Un giudizio che si aggiunge ai 92 punti assegnati dallo stesso Antonio Galloni a Pagliarese Chianti Classico 2015: “The 2015 Chianti Classico is a new wine from Fèlsina’s Pagliarese property. For what seems like forever, Giuseppe Mazzocolin has been the ultimate champion of Sangiovese, long before it was fashionable. With Pagliarese, Mazzocolin and Fèlsina return to a super-classic Chianti Classico based on Sangiovese, of course, but with dollops of Canaiolo, Mammolo and Colorino aged in cask. The debut 2015 is fabulous. Bright, red-toned fruit and an array of oral/savory notes are nicely delineated, but the wine’s purity and extraordinary balance elevate it into the realm of the sublime. What a gorgeous wine this is!”

Anche Andrea Pagliantini  dedica a Pagliarese Chianti Classico 2015 un focus: “La terra è la stessa, ma non ci sono più le viti anziane allevate a capo e razzolo, mescolate fra loro nella formula ricasoliana, sostituite da nuovi cloni di sangiovese portati a fare strutturalmente meno uva, come non c’è più il clima da cui sono uscite tutta una serie di annate, tutta una serie di grandissime bottiglie di Pagliarese.
Un nome storico che scalda il cuore a chi sa di vino, non più in uso da oltre venti anni, cioè da quando Felsina rilevò vigne, cantina, marchi di questa pregevole storia.
L’uva di Pagliarese finiva nell’ottimo Chianti Classico di Felsina, con l’intenzione, un domani, di rispolverare le vecchie etichette, il vecchio marchio, il fascino che quel vino e quel nome destavano.
Con l’annata 2015, dopo varie prove di vinificazione per capire meglio cosa potevano dare i nuovi impianti, torna nelle bottiglie la prima annata di Pagliarese nell’era moderna, con la stessa etichetta di allora e, cosa più difficile e complessa, con la stessa piacevolezza di beva tipica di quella terra che la presenza di Felsina ha affinato e non stravolto.
Questo 2015 è un taglio di 90% sangiovese, 5% canaiolo, 5% mammolo, che avvolge naso e palato di fragranze fruttate, buccia d’arancia e viola, sorretto da una viva spina acida, che piacerebbe sicuramente anche a un palato fino come Giulio Gambelli.
E’ chiaro e certo che queste prime 30.000 bottiglie prenderanno celermente il volo dai magazzini della cantina.”